DALLE PERIFERIE AL CENTRO L’ANDAMENTO DEGLI AFFITTI

DALLE PERIFERIE AL CENTRO L’ANDAMENTO DEGLI AFFITTI

In pieno centro o in periferia, residenziali e tranquilli o riferimento per aperitivi e serate tra amici: tutti i quartieri delle maggiori città italiane sono stati colpiti dagli effetti del Coronavirus. Ma in modo differente. Per capire come, è sicuramente utile guardare all’evoluzione del mercato immobiliare degli affitti nell’ultimo anno.
I trend diffusi in tutta la Penisola vedono contrapporsi un deciso calo della domanda (-6% circa) a un aumento dell’offerta (+1,8%), con alcune differenze da regione a regione. Mettendo però sotto la lente di ingrandimento quattro metropoli – Roma, Milano,  Napoli e Bologna – si delinea uno scenario non scontato, commenta  Luca Vitale.
 
Il centro storico delle grandi città italiane è sempre stato destinazione prediletta per lo shopping, per una passeggiata, per un caffè in compagnia; calamita per i turisti e cuore economico di moltissime attività. In estrema sintesi, è il motore della vita sociale delle città italiane, il cui stop – decretato da Dpcm e restrizioni – ha avuto pesanti ripercussioni sul mercato degli affitti dei quartieri centrali.
Ecco quindi che al crollo della domanda, è corrisposta un’esplosione dell’offerta di case in affitto in centro. Partiamo proprio da quest’ultimo andamento: nell’ultimo anno a Roma appartamenti e case messi sul mercato hanno segnato +258%, a Napoli +197,5% e a Bologna +239,5%. In queste tre città italiane il centro storico avuto in assoluto il maggiore incremento percentuale rispetto a tutte le altre zone.

Il trend che ha segnato il mercato dei centri storici si riflette anche sui quartieri limitrofi o su quelle zone da sempre ricercate e apprezzate per la loro vivacità sociale e culturale: scelta preferita non solo dagli studenti universitari, ma anche dai molti lavoratori e professionisti.
 
A Roma, per esempio, la domanda di immobili in affitto per il quartiere Eur ha subito un calo “solo” dell’11%, rispetto al -27% del centro storico o del -46% della zona Re di Roma-San Giovanni. Una dinamica simile si è presentata anche a Napoli, dove la domanda per il residenziale quartiere di Posillipo-Marechiaro registra una flessione del 14%: molto più contenuta rispetto al -47% del centro storico oppure rispetto ad altre zone periferiche meno “prestigiose”, come i quartieri di Pianura e Chiaiano (rispettivamente -72% e -49%).
 
Il trend si ripete anche a Bologna: le zona di Toscana-Savena, circondata da parchi e ben servita, registra una flessione della domanda di appena sei punti percentuali; si tratta di una performance decisamente migliore rispetto a quella dell’area Murri-Massarenti, che segna invece -57%.
 
Infine Milano, dove i quartieri che registrano il minor calo della domanda appartengono tutti alla cerchia più periferica della città meneghina: Ripamonti, Forlanini e San Siro, con rispettivamente –18%, –19% e –21%. Anche in questo caso un quadro migliore rispetto a quanto rilevato in altre zone residenziali più vicine al centro: il quartiere Fiera-City Life segna un -47%; Bande Nere-Inganni un -43%; Città Studi-Susa -37%, conclude Vitale.

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